Un regalo sotto l’albero: E il resto è vita di Maria Campanaro

Un regalo sotto l'albero - CoverIn occasione dell’evento Un regalo sotto l’albero, vi segnalo il romanzo E Il resto è vita di Maria Campanaro. Buona lettura e buone feste.

Un regalo sotto l'albero - E il resto è vita-cover

Sinossi “E il resto è vita”

 

Roma, 1983. Enrico, affascinante frontman di una pop band di successo, si innamora di Kristel, vivace collaboratrice di una rivista. La loro storia è osteggiata da Christiane, la splendida top model che lui ha lasciato e non si rassegna all’abbandono, e si intreccia a quella di Stefano, amico e collega di Enrico, tormentato da una segreta, infausta passione per Kristel, che dominerà la sua vita e si dissolverà soltanto dopo anni costellati di errori fatali, di rimpianti e di disfatte.
Quando, vent’anni dopo, Stefano e Alba, figlia di Kristel ed Enrico, e modella in ascesa, scoprono di amarsi, il passato ritorna, per presentare all’uomo il conto: la ragazza apprende il suo segreto e si convince che l’amante abbia cercato sua madre in lei. Sconvolta dal dolore, finisce per sposare Marco, il figlio di Stefano, ma presto dovrà fronteggiare la propria incapacità di seppellire i suoi veri sentimenti…
In un’alternanza tra passato e presente, gli irrequieti protagonisti intrecciano i loro destini, vivono con intensità l’amore in tutte le sue declinazioni, l’amicizia, la brama di successo, il bisogno di riscatto, maturano la consapevolezza di sé e delle loro fragilità, la ricerca del proprio posto nel mondo, anche a costo di rivoltare le loro esistenze.

Un regalo sotto l'albero - Maria Campanaro

 

Biografia

Maria Campanaro è nata a Foggia nel 1976, risiede ad Asti ed è laureata in Scienze politiche. Ha sempre svolto mestieri impiegatizi. La sua passione per la scrittura è strettamente legata a quella per la lettura, che la pervade dalla più tenera età. Ama inoltre i viaggi, la musica, il cinema, le serie tv ben congegnate, la buona cucina e tutto ciò che è arte e creatività.
Ha pubblicato il suo primo romanzo, Nessun porto nella nebbia, di genere storico-sentimentale, con Triskell Edizioni.

 

Un regalo sotto l'albero - E il resto è vita-card

ESTRATTO

(…)

Il cuore di Alba perse un colpo. Un’ondata di emozione le accese le gote. La
sua mano, ignorando il veto del cervello, si allungò fino ad accarezzargli una
guancia, con febbrile lentezza. Poi si ritrasse come se si fosse scottata.
Contemporaneamente scattarono in piedi.
– Forse è meglio che tu vada – disse lui, cercando di controllare la voce.
– Sì… È meglio – fece Alba, ma per tutta risposta i loro occhi si intrecciarono
ancora, e in quella corrente tormentosa di sguardi si fermò il tempo.
Il bacio cominciò al rallentatore, sospeso tra il passato bruscamente spezzato e
il presente pieno di rimpianti, sospeso tra costernazione e smania. Alba perse
ogni cognizione spazio-temporale nell’istante in cui le loro labbra si ritrovarono
e si riconobbero, come parti di una cosa sola.
Poi Stefano la staccò da sé, quel tanto per guardarla in viso, lasciando che la
voce gli uscisse soffocata e malferma: – Cara… ascoltami… Devi andare via,
adesso, hai capito? Vattene via, subito, per favore.
– Sì, devo andare via… – Con un singhiozzo si strappò dalle sue braccia,
come se stesse rinunciando a un organo vitale. Gli girò le spalle e convulsamente
raggiunse la porta.
Ma il suo cuore…
Il suo cuore la stava implorando. Ed era una preghiera disperata, straziante che
le arrecava un dolore fisico insopportabile e che la voce imperiosa della ragione
cercava di dominare, martellando: “Non voltarti. Non voltarti. Non voltarti”.
Alla fine si voltò.
Era ancora immobile nella posizione in cui l’aveva lasciato. La guardava e,
che gli piacesse o meno, in quel momento, con quello sguardo, come il suo
cuore, la stava implorando.
Si lanciò in avanti e lui la raccolse tra le braccia, stringendola a sé quasi con
violenza. Le loro labbra si cercarono, ancora e ancora, e ogni bacio era diverso e
più esigente, perché esse volevano sempre di più, per ogni singolo giorno
passato divise.
– Aiutami, Stefano! Sono disperata… Non riesco a scacciarti dal mio cuore –
singhiozzò lei.
– Nemmeno io, amore, ci riesco con te.
– Però ci ho provato. Giuro sulla mia vita che in tutti i modi, tutti i giorni ci ho
provato. – Le lacrime presero a scivolarle oltre le ciglia.
– Lo so, cara, lo so. Non piangere, ti prego. – Si sporse ad asciugarle gli occhi
con i baci. Poi la contemplò, lasciando che, finalmente e desolatamente, il
sentimento che provava per lei si mostrasse in tutto il suo colpevole fulgore.

(…)

 

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